OASI – 1995

FOTOGRAFO Fabrizio Ferri

Nell’ossessione dell’oasi, l’uomo assetato immagina l’acqua, le palme e l’ombra non perché ce ne siano oggettivi indizi, ma perché ne ha pressante necessità. I bisogni disperati fanno intravedere la soluzione attraverso le allucinazioni: l’assetato ha l’allucinazione dell’acqua, il bisogno d’amore provoca l’allucinazione dell’uomo, o della donna, ideale. L’ossessione dell’oasi non è mai una delusione completa: l’uomo nel deserto vede qualcosa all’orizzonte (Alain de Botton)